Ho un nipote diciassettenne, Matteo, appassionato di cucina. Fin da piccolo voleva diventare chef. Quando aveva 7 anni la sua specialità erano i fiori di zucca fritti. Buonissimi: li puliva meticolosamente, li immergeva nella pastella che preparava secondo le regole (birra e farina), poi li metteva su un piatto inclinato perché perdessero la pastella in eccesso. A me, purtroppo, toccava friggerli, per ovvie ragioni di sicurezza. Eravamo un team affiatatissimo, il fioraio e la friggitrice. Penso che l’amore per i fornelli gliel’abbia trasmesso il nonno, diventato un ottimo cuoco dopo il divorzio. Siccome non è il primo caso che mi giunge all’orecchio, a questo punto si pone d’obbligo una domanda: sono le donne che conculcano gli uomini nelle loro aspirazioni culinarie o sono gli uomini che, in famiglia, non manifestano alcun desiderio di cimentarsi ai fornelli? Comunque stiano le cose, Matteo diventerà sicuramente un ottimo chef a giudicare dalla bontà dello spezzatino alla senape che ha preparato per me e che oggi vi ripropongo.

E’ una ricetta molto semplice: occorre un bel pezzo di fesa di vitello, magra e senza venature, una cipolla, vino bianco, panna da cucina, cognac, prezzemolo e, ovviamente, senape. Del tipo che preferite,  Dijon, al pepe verde, rustica, antica o Colmans, in crema e in polvere. Io personalmente preferisco la Colmans, in entrambe le versioni.

Tagliate la fesa di vitello in cubetti di circa 2 cm. di lato, passateli leggermente nella farina mischiata con polvere di senape e fateli rosolare a fuoco medio in una comoda padella con olio e la cipolla tritata. Bagnateli con vino bianco e conditeli con due belle cucchiaiate di senape. Continuate la cottura a fuoco basso, aggiungendo, se si asciuga troppo, qualche cucchiaio di brodo (io uso quello Star in tetrapack, buonissimo, di verdure perché è più leggero). Spegnete e lasciate riposare lo spezzatino coperto. Un quarto d’ora prima di portarlo in tavola, rimettetelo sul fuoco, fiammeggiatelo con cognac e aggiungete mezza tazza di panna da cucina mischiata a prezzemolo tritato e, volendo, a un cucchiaino di senape Colmans in polvere (dipende dai gusti).

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Lo spezzatino alla senape è ancora più buono se accompagnato da riso Basmati lessato al dente e poi saltato in padella con olio, uvette e pinoli.

Visto che ne ho parlato all’inizio, per completezza passo velocemente anche ai fiori di zucca. La pastella si fa con farina, birra chiara e sale. I fiori si puliscono bene levando il pistillo e tagliando quasi del tutto anche il calice. Si immergono delicatamente nella pastella, si lasciano scolare su un piatto inclinato, si friggono in olio bollente, si asciugano su carta da fritti e si mangiano subito.

One Response to Lo spezzatino di Matteo
  1. ciao Franca, mi piace molto la ricetta di matteo, io adoro la senape, però non mangio carne, credi che si possa fare anche con spezzatino di soia o simili?


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