Se ci sono riuscita io, potete riuscirci anche voi. Questa volta a coinvolgermi in cucina col miraggio di un aperitivo vista mare è Elisabeth Azoulay. La mia amica vive a Mougins, paesino di charme nell’entroterra di Cannes. La foto dei suoi sablés, accompagnati dal Rosé del locale vitigno di Braquet, mi ha conquistato. Forse posso provarci anch’io.

Mougins e dintorni

Oggi Mougins è l’unica città francese a vantare il titolo di “Ville et  MétiersD’Art”, nel campo della gastronomia. Il capostipite dei grandi chef del villaggio è Roger Vergé. Fu lui il primo, nel 1969, a stabilirsi al Moulin de Mougins, dando vita alla cuisine du soleil,

la cucina del sole, improntata ai sapori mediterranei. Poco burro, niente panna, al contrario di quanto avviene a Parigi, ma l’olio degli uliveti sparsi sulle colline intorno, verdure dell’orto, insalatine di crevettes e una ratatouille indimenticabile, la cui ricetta si trova facilmente su internet .

Se tanto mi dà tanto, Elisabeth, responsabile delle relazioni internazionali dell’Office du Tourisme del villaggio, di cucina dovrebbe intendersene .

Elisabeth Azoulay con lo chef stellato Stephane Buron

 

Omaggio a Picasso di Mougins

 

Arte e buona tavola. C’entra forse Picasso nel successo culinario di Mougins?

 Stregato dalla luce e dai colori della Costa Azzurra, dopo vari anni trascorsi nella vicina Vallauris, sede del museo delle ceramiche realizzate qui dall’artista, Picasso s’innamora di Mougins. Nel 1961 acquista una grande proprietà, Notre-Dame-de-Vie, a cui darà il nome di “Antro del Minotauro”: 35 stanze, dieci bagni, tre ettari di terreno intorno, coltivato a ulivi, un giardino fiorito con glicine e roseti, curati dall’artista in persona. Ci vivrà fino alla sua morte nel 1973, a 91 anni, con l’ultima compagna, Jacqueline Roque.

Picasso nella villa di Mougins – credit ANDRGO1

 

La villa di Picasso a Mougins, oggi di proprietà di un finanziere del Brunei

 

Ogni giorno, al cancello della villa si presentavano possibili acquirenti, mercanti d’arte tra i più importanti del mondo, potenti collezionisti, desiderosi di fare autenticare dall’artista, ormai ottantenne, disegni e dipinti. Da qui sono partiti camion carichi di sculture e dipinti  diretti a Parigi, al Grand Palais e al Petit Palais, per la retrospettiva del 1966.

Mougins diventa così un crocevia di artisti, mecenati, galleristi, spesso costretti a lunghe soste nel villaggio per riuscire ad avvicinare l’imprevedibile Picasso. Come far passare il tempo? Niente di meglio di una tavola imbandita, degna di ospiti raffinati, senza problemi di budget. Roger Vergé coglie l’occasione al volo e come lui tanti altri.

Per rendere omaggio a Vergé, il sindaco Richard Galy dà vita, nel 2006, al Festival annuale Les Etoiles de Mougins, un grande successo di pubblico e di chef stellati, a cui segue nel 2019 la nascita della “Brigade des Etoiles de Mougins”, ambasciatori della cucina stellata in tutto il mondo.

La mia versione dei sablés

Stampini per i sablés

“I sablés all’Elisabeth”: ormai li chiamo così.

Per chi non lo sa (io li ho scoperti solo ora) i sablés sono raffinati  biscottini salati da servire per l’aperitivo. “Facilissimi da fare”, a detta di Elisabeth. Un po’ meno secondo me, ma non impossibili, come vedete dalla foto.

Ho confrontato la ricetta francese con quella di Giallo Zafferano, la mia fonte d’ispirazione abituale, e finalmente ho optato per Elisabeth. L’idea di utilizzare olio di oliva e poco burro mi ha convinto. Per la prima volta o quasi in vita mia, mi sono messa a impastare con entusiasmo, ottenendo un ottimo risultato: far risalire l’umore, cosa non semplice in questo periodo.

Ecco finalmente la ricetta

50g.di burro, 3 cucchiai di olio di oliva, tre cucchiai di acqua, 150 g. di farina. Mescolare e impastare bene. Aggiungere ancora farina, se necessario, sale e pepe, un po’ di curry oppure olive tagliate sottilissime, e parmigiano grattuggiato. Continuare a impastare. Stendere la pasta, utilizzando le nocche della mano (ci sono riuscita solo così), ritagliare i sablés con uno stampino e stenderli su carta da forno. Guarnire con una fettina di mandorla (si comprano confezionate), cappero o oliva. Spennellare la superficie con il rosso d’uovo e metterli in forno a 190g circa per una decina di minuti

Mougins

 

Oggi a Mougins

Nel cuore della Costa Azzurra, a 7 km da Cannes, Mougins con le casette in pietra adagiate una accanto all’altra, sprigiona calma e armonia. Si sale quassù per godere il tramonto, scoprire il Museo di Arte Classica, creato nel 2009 da un illuminato collezionista, girare nelle antiche stradine del villaggio, curiosare negli studi d’artista sparsi qua e là, fermarsi a cena nel centralissimo Aux Trois Etages o a la Place de Mougins, gestito dallo chef Denis Fétisson. In sintonia con l’atmosfera del luogo il b&b Les Rosées è un’oasi romantica in un mas di 400 anni.

Le iniziative non mancano. Come l’aperitivo con champagne e tartine organizzato dall’Office de tourisme(mougins-tourisme.fr) sul terrazzino del campanile medievale, dove un tempo gli abitanti si arrampicavano per suonare le campane e annunciare l’arrivo del Mistral.

Il campanile per l’aperitvo

Si brinda in cima al campanile

Ci sono poi le passeggiate intorno, a piedi o in bici: al Canal de la Seigne, a pochi minuti dal centro, o all’Etang de Fontmerle, circondato da 12 ettari di verde.

In auto, in meno di mezz’ora, si raggiungono luoghi mitici, come Grasse, la città dei profumi, Tourrettes sur Loup, dai campi fioriti di violette, la medievale Saint-Paul de Vence, la vicina Fondazione Maeght, imperdibile per le sue collezioni d’arte. Ma anche per la niçoise a mezzogiorno al Cafè 7, la migliore della costa, a detta di tutti, al prezzo più che ragionevole di 20 euro, bicchiere di vino compreso..

St-Paul-de-Vence

 

Cannes il cinema sui muri

 

Cannes, l’intramontabile

Così dice la mia amica psicologa, Cecilia Rovetta, da un paio di anni proprietaria di uno studiò sulla Croisette. A rendere unica Cannes, ci sono i grandi classici, come il Festival del Cinema, la passeggiata sulla Croisette e il Vieux Port. Ma c’è ben altro. L’atmosfera della cittadina, per esempio, il piacere di passeggiare nelle stradine della città vecchia, sedersi per un caffè davanti allo strepitoso (così lo definisce Cecilia) mercato coperto di Forville, scoprire gli sfiziosi negozi di rue Ménadier, mischiarsi ai giocatori di pétanque. In alternativa, transat e ombrellone sotto il braccio, ci si dirige a piedi verso la spiaggia libera per un bagno, seguito da una tartare. Se si è in vena, si può proseguire verso la plage cinque stelle dell’Hotel Barrière Le Majestic, decidendo di godersi uno degli strepitosi cocktail botanici del barman Emanuel Balestra, come il Negroni alla Camomilla e il Margarita alla salvia, con i cubetti di ghiaccio profumati alla rosa. Questi li ho provati anch’io e ve li consiglio.

Emanuel Balestra

 

What’s else? Ah, dimenticavo di citare le isole di Lérins, proprio di fronte, un microparadiso dal mare splendido, purchè si eviti il mese d’agosto.

www.France.fr

12 Responses to Metti una sera a cena con… Picasso
  1. ci fa davvero venire voglia di andare per un lungo weekend in Costa Azzurra !

  2. Anche questa volta Silvana con il tuo entusiasmante articolo mi hai fatto “salire l’umore”. Proverò a fare i biscottini salati e soprattutto spero appena possibile di poter visitare Mougins ch e ha l’aria di essere un posto incantevole.
    (magari insieme!)
    Brava!
    Mariagrazia

  3. Grazie Maria Grazia. Mi hai fatto un complimento straordinario con il far risalire l’umore è magari tornare a Mougins

  4. Comment *Silvi, bellissimo articolo. Leggendo questo ala voglia di r itornare a Mougins.

  5. Comment *ciao Silvy grande e simpatico articolo che mi ha risvegliato tanti ricordi. Sei sempre molto attenta alle cose che possono rallegrare e stimolare la voglia di “fare”.
    Brava
    Gabriella

  6. Comment *complimenti Silvana, bellissimo articolo, d’ora in avanti li leggerò tutti (su queste cose sono un po’ pigra); sei brava è sempre curiosa di tutto

  7. Comment *In tempo di covid i viaggi proposti da Silvana ci portano lontano e senza i timori di ammalarsi. E le informazioni sul cibo e il paesaggio sono un perfetto mix che rende l’articolo così piacevole


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