Quelle aiuole ben delineate, sovente rialzate, già nel medioevo l’orto riceveva cure e attenzioni degne di un giardino anzi di più. Il signore che lo possedeva lo faceva recintare e sorvegliare tanto considerava preziosi i frutti che questo gli forniva. Contro ladri e saccheggiatori quindi sorsero muri atti a delimitare il famoso Hortus conclusus. Celebre tra tutti l’orto decorativo punto d’orgoglio dei giardini di Villandry. In uno stile prettamente rinascimentale esso è composto da nove quadrati uguali ma ciascuno con motivi geometrici che mescolano legumi e fiori. Come abbiamo detto l’origine dei giardini di legumi risale al medioevo. Non solo per i signori, il giardino utilitaristico era in auge nei monasteri di cui l’orto di Villandry riprende le forme geometriche. Inoltre per rallegrare l’insieme i monaci aggiungevano delle rose con cui adornavano la santa vergine. La seconda influenza viene dall’Italia. Nel Rinascimento infatti i giardini si arricchivano di una parte utilitaristica trasformandola in un giardino di piacere. I giardinieri francesi del XVI secolo riunirono dunque queste due ispirazioni, quella del giardino dei monaci e quello dei giardini all’italiana, per creare un giardino chiamato “potager decoratif” che univa ai fiori i nuovi legumi venuti dalle Americhe. Con l’abbondanza dei generi alimentari tale usanza cadde in disuso e si ritrovano le tracce nell’Ottocento quando, accanto alla cucina in Inghilterra, nasce il kitchen garden. Abbastanza nascosto perché è posto all’uscita in genere posteriore della cucina e quindi arretrato rispetto all’accesso questo giardino mantiene insieme al suo aspetto utilitaristico anche una parte ludica coltivata a fiori da raccogliere per adornare la casa.

Ora più che mai con la passione per tutto ciò che è biologico, home made ecc. l’orto giardino è in grandissima voga e rivaleggia per cura e bellezza con gli altri giardini o parte di essi.

Finita la civiltà contadina l’abbondanza degli ortaggi che arrivano sulla nostra tavola tutti i giorni è immensa, di bell’aspetto, ma sappiamo che per ottenere tutto questo si usano mezzi a volte tossici o comunque le nuove tecniche agricole lavorano a favore della quantità sulla qualità.

Scegliere di fare l’orticoltore “secondo natura” sembra facile per chiunque abbia un orto o un giardino in realtà le insidie sono molte.

 

Cosa fare contro la farfalla cavolaia? Chi ha un ettaro di terreno coltivato a cavoli è costretto a usare pesticidi in quantità massiccia. Chi è coltivatore amatoriale con un piccola estensione e per di più giardiniere avrà consociato le sue piante di cavolo con altre colture, rendendo più difficile il compito alla farfalla cavolaia che riconosce il proprio obiettivo con la vista e l’olfatto. Così è possibile che i cavoli non vengano individuati. Meglio ancora se attorno agli ortaggi siete così abili da coltivare le piante ornamentali adatte, ci penseranno gli uccelli e gli insetti predatori a liberarvi dagli insetti o larve nocive.Il giardiniere biologico si basa sulla consapevolezza che in natura esiste un equilibrio tra i vari organismi viventi, equilibrio che permette a tutte le specie di convivere senza che talune di esse prenda il sopravvento. Coltivando piante in varietà viene a crearsi un ecosistema in miniatura, nel quale coesistono predatori e predati quindi anche se non si interviene con elementi esterni tipo antiparassitari nessuna specie si diffonde al punto da annientare le altre.Anche il terreno naturalmente sarà mantenuto con un nutrimento con sostanze naturali a cui le piante attingono secondo le loro esigenze.

Tre splendidi orti giardino

Le piante compagne anti acaro

Le piante con un fiore a struttura aperta come Tagetes, Calendula, Papaver, Tropaeolum, Convolvulus tricolor sono adatte ad attrarre i sirfidi naturali nemici degli afidi. Ma non tutti i predatori di parassiti vegetali sono facili da attirare perché non subiscono il fascino delle infiorescenze. In questo caso gioca la varietà delle piante coltivate infatti mescolando specie ornamentali e orticole in bordure si possono confondere i parassiti. Scegliendo bene gli accostamenti sarete in grado di favorire non solo la bellezza del vostro orto ma anche la crescita delle piante mettendo in pratica una forma di lotta ai parassiti veramente biologica.

Da sinistra: Tagetes, Papaver, Calendula

Le bordure rialzate

E’ buona norma se il terreno è pesante innalzare le aiuole sopra il livello del prato. Si può ottenere questo effetto con una lavorazione profonda del terreno e con l’aggiunta di sostanza organica. Se il vostro terreno ha un cattivo drenaggio l’aggiunta di ghiaia contribuisce a migliorarlo infatti l’acqua in eccesso sul prato percolerà direttamente nel sottosuolo. Si possono recintare le aiuole secondo i propri gusti. Un grande effetto si ottiene con salici intrecciati oppure canne di bamboo che servono per fare i sostegni ai pomodori, alle zucchine… Infine un risultato elegante per l’orto-giardino è dato dalle siepi formali che tracciano un disegno in cui al posto dei fiori vengono sistemati gli ortaggi.

 

Quali coltivare?

Optate per gli ortaggi di facile deterioramento, quelli che non potete gustare veramente freschi se comprati in un negozio. Quindi le colture da foglia sono croccanti se colte e consumate in giornata così come i pomodori maturati al punto giusto sotto il sole. Per una questione economica e decorativa poi si potranno scegliere carciofi e asparagi che sul mercato costano cari. Questi ultimi poi possono venire usati come bordure .

Gli ortaggi dell’orto giardino

Ortaggi da frutto

Anche se sono dal punto di vista morfologico dei veri e propri frutti, dal punto di vista pratico vengono classificati come ortaggi. Nei nostri climi temperati vengono coltivati come annuali: esigono terreno ricco e fresco e parecchia illuminazione. I più noti sono: pomodoro, melanzana, peperone, peperoncino.

Ortaggi da bulbo

Facili da coltivare si possono conservare senza problemi. Fanno parte di queste: aglio, cipolla, porro, erba cipollina, scalogno.

Cucurbitacee

Annuali semirustiche, hanno bisogno di un terreno ben concimato e di notevoli quantità d’acqua. Fanno parte di questa categoria: la zucca e la zucchina che formano piante dal comportamento cespuglioso e compatto mentre il cetriolo e il melone hanno portamento strisciante o possono essere fatte crescere avvolte a tutori.

Ortaggi a radice carnosa

La maggior parte di questi ortaggi ha ciclo biennale. Raccogliendole alla fine del primo anno possiamo trarre vantaggio dalle riserve delle radici. Ecco qui l’elenco delle più conosciute: rapanello, carota, rapa, sedano rapa, barbabietola, patata, pastinaca sativa, e prezzolo riccio, scorzo bianca e scorzo nera.

Ortaggi da foglia

La loro caratteristica è quella di immagazzinare molta acqua nelle foglie.Tra le più comuni: il cavolo da foglie (esiste a foglia liscia e a foglia riccia), erbette, cavolini di bruxelles, bieta da coste, spinacio, broccolo, cavolfiore, cavolo cinese e cavoli in genere.Questi ultimi se vengono seminati e trapiantati con le giuste varietà primaverili, estive e invernali, al momento opportuno è possibile raccoglierli tutto l’anno.

Insalate

Tutte richiedono un terreno fresco e sufficientemente umido. Tra esse le più coltivate sono: la lattuga a foglie rosse, la lattuga romana, la lattuga cappuccio e la lattuga da taglio, l’indivia, il crescione e la cicoria.

Ortaggi con fusti carnosi

Tutte queste piante hanno bisogno di molta acqua. Tra le più ricercate: carciofo, finocchio, l’asparago, il sedano e il rabarbaro.

Legumi, graminacee e semi vari

Quasi tutte fanno parte della famiglia delle leguminose e sono ottime fonti di proteine e fibra; inoltre conviene dare spazio a queste piante perché sono in grado di fissare l’azoto atmosferico e quindi arricchiscono il terreno.

Mais, pisello, fava, fagiolo rampicante, fagiolino, fagiolo ornamentale, soia e arachide.

Albero da frutto

Qualunque giardino per quanto piccolo più accogliere un albero da frutto, soprattutto con la diffusione dei portainnesti che li rendono più piccoli. La coltivazione, oltre che ad albero singolo e a filare, può essere fatta a spalliera, addossati ad un muro o legati a robusti sostegni.

Decorativi anche per la loro bella fioritura primaverile sono il ciliegio, l’albicocco, il pesco, il susino, il melo e il pero, Meno appariscenti il fico, l’olivo, il gelso.

Frutti a polpa molle

Questi frutti crescono generalmente su piante arbustive e sono ideali da coltivare nel vostro giardino per l’incomparabile freschezza del frutto appena raccolto comparato a quello in commercio. Tra di essi: il ribes rosso, il ribes nero, il rovo, l’uva spina, il mirtillo, il rovo ibrido. La fragola è un’erbacea, cresce bene al fresco e umido, ma molte varietà sono adatte anche a climi più caldi. La vite cresce su supporti ma anche in piccoli contenitori, diventando un elemento molto decorativo.

Uve da tavola e piante da frutto antiche

AZIENDA AGRICOLA VIVAI BELFIORE di Fabrizia Bigoni e Ugo Fiorini – via di Valle, loc. S. Ilario Lastra a Signa (Fi)

 

Il vivaio Belfiore trova le sue radici in una esperienza fin dalla metà degli anni ’70, mossa dalla passione della natura e della sua salvaguardia. Tale interesse ha portato a creare nel 1983, in una zona alle porte di Firenze, piantagioni delle varietà riscoperte negli anni precedenti, per poter disporre cosi in futuro di una banca genetica ampia e duratura. La felice riproduzione di tali cultivar ha consentito quindi di aprire al pubblico un vivaio di vendita specializzato in varietà antiche e rare.

I vivai Belfiore attualmente si presentano come un parco-vivaio: oltre all’acquisto di tutte le varietà disponibili in vaso e a radice nuda è possibile osservare e studiare le piante custodi immerse nel loro ambiente , passeggiando tra olivi, alberi carichi di frutta e animali da cortile in libertà. L’esperienza maturata e la particolare bellezza della zona ha indotto i titolari alla programmazione di corsi relativi al frutteto e all’oliveto. E’ stata scritta una collana di pubblicazioni specifiche sull’argomento per divulgare l’aspetto culturale e didattico della ricerca delle antiche varietà in oltre promuovono vari eventi e manifestazioni dedicati alle piante da frutto.

Negli ultimi anni alla guida dell’azienda si è aggiunto il figlio Giacomo Fiorini che incrementando la spinta verso questo tipo di ricerca ha contribuito ad arricchire ulteriormente la collezione di piante antiche da frutto che a tutt’oggi rappresenta una delle più complete raccolte di biodiversità frutticola a livello europeo con circa 100 varietà di uve antiche, 120 di fichi antichi, 80 varietà di antiche susine europee e oltre 800 varietà antiche tra meli, peri, albicocchi, peschi, ciliegi, kaki, gelsi, melograni, olivi e vari altri frutti. In questo contesto, da circa 15 anni, l’azienda sperimenta la coltivazione agro ecologica di molte piante da frutto, selezionando tra queste le più meritevoli per il frutteto familiare e per la coltivazione a bassa manutenzione. Il vivaio Belfiore partecipa da oltre vent’anni, con le proprie collezioni di fruttiferi, uve da tavola e fichi, alle più importanti mostre nazionali ed internazionali del settore ricevendo numerosi premi e riconoscimenti.

Foto di Dario Fusaro disegno di Giulia Boron

 

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