Fra le mie tante manie, quella più nota e diciamo simpatica è  andare dalla sarta per riparare o  meglio per “ringiovanire” i miei  capi d’abbigliamento.

Pensandoci bene da quando ero ragazzina ad oggi ho passato in rassegna ben 7 sarte, alle quali sono stata fedelissima negli anni, quasi sempre non per creare cose nuove o riparare eventuali strappi, orli o altro, bensì  per  il desiderio di rinnovare il modello di abiti, pantaloni, maglie, t-shirt, camicie, giacche,  giubbotti, cappotti !  Si, praticamente tutto il mio guardaroba è stato ed è potenzialmente oggetto di revisione, in particolare in questi ultimi tre anni da quando la mia attuale  sarta Marianna è disponibile ad accettare tutte le mie richieste  e ad inventarsi soluzioni fantasiose, e a volte  nel dirmi anche che proprio non è il caso….Talvolta è sufficiente un nastro di un colore diverso, bottoni colorati, un orlo più corto,  altre volte ho richiesto proprio una trasformazione!

Ne vale la pena ? spesso si perchè il risultato è stato ed è legato alla bravura di Marianna , ma ovviamente è capitato di aver chiesto modifiche per abiti che poi non ho indossato perché non mi piacevano più.

Così la mania è cominciata a farsi leggermente più contenuta in questi ultimi anni, perché mi sono resa conto che stava diventando costosa ed impegnativa, una sorta di attività compulsiva, cosa per la quale spesso avrei fatto prima a comprare un capo nuovo ! Ma non c’è niente da fare, è più forte di me, anche quando compro qualcosa di nuovo, se non veste a pennello, penso alle eventuali modifiche che potrei far apportare…

Sorge spontanea la domanda “Perché non fai un corso di cucito ?”, oppure perché non ho imparato nulla da mia madre che quando era giovane era una bravissima sarta (vedi la sua elegante etichetta  sottostante!)  o dalla consueta mitica nonna che fino ai 90anni tagliava, cuciva, riparava con una destrezza invidiabile ? Spesso ci ho pensato, ma la verità è che non né abilità manuale, né inventiva e attenzione al mutare dei gusti  e delle mode.

Inoltre, io mi sono sempre divertita nell’individuare la sarta di turno ed instaurare un rapporto di cliente amica. Durante le prove ad esempio, mentre ci si specchia e la sarta, ovvero la nostra Marianna (dico nostra perché lo è diventata anche di molte mie amiche) prende le misure, controlla se cade bene, etc.., ci si racconta, si pensa a quando si indosserà questo e quello,  l’abbinamento  e così via !

Vorrei concludere mostrandovi infine i lavori più belli che ho richiesto recentemente, il cui risultato fa bella mostra nel mio armadio, un abito di seta nera plissettata che in origine era una gonna lunga da sera di mia madre e un bel tailleur di tessuto tweed appartenuto ad una mia cara amica più alta di me.

 

Che dire ? se avete bisogno di una sarta e abitate nel Lodigiano, saprò consigliarvi bene, perché mi sono dimenticata di dirvi che oltre a Marianna tuttofare conosco la sarta specializzata per i pullover di lana, il sarto Stefano per giacche/abiti da uomo, la sarta Grazia per capi in pelle, mi fermo qui !

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