Quanto contano le star in un festival del cinema? Molto. Anche se i critici puristi non sempre la pensano così.

La 76esima edizione della Mostra del cinema di Venezia ha vissuto un’annata eccezionale. Le attrici francesi Catherine Deneuve a Juliette Binoche hanno aperto le danze con il film La Verité. Sono saliti sul palco il Leone d’oro alla carriera Pedro Almodovar e l’altro Leone alla Carriera, Julie Andrews, 83 anni. Erano presenti Scarlett Johansson, Meryl Streep, Emmanuele Seigner che ha ritirato il Leone d’Argento per il film J’accuse del marito, il regista Roman Polanski.

Joaquin Phoenix

Emmanuelle Seigner

Monica Bellucci ha incontrato l’ex marito Vincent Cassel, che si è meritato il premio del più imbronciato e scostante. C’era la bellissima ed etera Penelope Cruz, la super star cinese Gon Li, la nostra Valeria Golino e la coppa Volpi femminile, Ariane Ascaride di Gloria Mundi.

Laura Mastronardi, madrina del Festival

 

E poi la Coppa Volpi Luca Marinelli, lo scrittore marinaio di Martin Eden. Lo spietato Johnny Depp di Waiting for the Barbarians, si è rivelato il più disponibile con i fan, l’astronauta del film Ad Astra, Brad Pitt, il più naturale e autentico, al mattino in canottiera, con la lattina di Coca Cola in mano, come in smoking alla sera. Raggiante l’ufficiale di J’accuse, Jean Dujardjn. E la vera sorpresa il Joker Joaquin Phoenix, diretto da Todd Phillips, vincitore del Leone D’Oro. Sorridente Timothee Chamalet, accompagnato dalla giovane Lily Rose Depp ( saranno fidanzati o è una love story a scopo promozionale ?).

Brad Pitt in versione giorno e notte

Ariane Ascaride

Penelope Cruz in versione giorno e notte

 

Johnny Depp

Lily Rose Depp, figlia di Johnny e di Vanessa Paradise, la più elegante

 

Per la serata della premiazione si materializzano anche Mick Jagger e l’inossidabile Donald Sutherland per il film di chiusura, fuori concorso, The Burnt Orange Heresy.

La meno nota a livello internazionale, l’influencer italiana, Chiara Ferragni, alla quale era dedicato il documentario celebrativo Unposted di Elisa Amoruso, è stata la più blindata. Insomma, la classe non è acqua.

Ad ogni modo i film di quest’anno hanno saputo descrivere bene la solitudine che attanaglia gli esseri umani, la difficoltà di comunicare, di esprime i propri sentimenti e l’asociale mondo internettiano. E qui, per me, la Palmarès va a Babyteeth e Guest of Honour.

5 Responses to Venezia, com’è glam e triste
  1. Brava Emma

  2. Accattivante, interessante, divertente

  3. Mi è piaciuto il tuo pezzo! Io ho praticato poco l’aspetto mondano del Festival, ero chiuse nelle sale a vedere i film più ‘border line’. E il tuo articolo mi ha fatto sapere cose che non avevo considersto.

  4. Mi è piaciuto il tuo pezzo! Io ho praticato poco l’aspetto mondano del Festival, ero chiuse nelle sale a vedere i film più ‘border line’. E il tuo articolo mi ha fatto sapere cose che non avevo considerato


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