Ad Abano Terme, la cosa più sorprendente è vedere l’acqua termale sgorgare in diretta nel parco di qualche albergo, come all’ Abano Ritz. Ida Poletto, una delle due proprietarie della struttura, ereditata dai genitori, ci accompagna a vedere il pozzo, dove la temperatura dell’acqua è di circa 87°. In questa mitica acqua, ricca di sali minerali e terapeutica, viene immersa a maturare l’argilla vulcanica, raccolta sul fondo di un laghetto dei vicini Colli Euganei. Per due mesi, nelle vasche fumanti a pochi passi dal pozzo, fango e acqua ribollono fino a creare una microflora unica, che ne determina le straordinarie proprietà: disintossicanti, disinfiammanti, ideali per stimolare e ossigenare sangue e tessuti. Un recente brevetto europeo, unico al mondo nel settore termale, convalida l’efficacia terapeutica di Abano.

Hotel Abano Ritz. Officina meccanica o camera design?

Hotel Abano Ritz lavandino nella camera-officin

Castello del Catajo

Navigazione sul canale Battaglia

Piscina termale esterna

A questo punto non resta che provare un trattamento termale completo. Come sarà? La terapista mi accompagna in una delle piccole stanze lungo il corridoio, mi cosparge di fango, m’impacchetta e mi lascia ai miei pensieri…o , meglio, al relax. Riappare dopo venti minuti, doccia e immersione in una vasca di acqua termale. Ne esco in perfetta forma, pronta per il massaggio corpo rassodante, a cui seguirà un trattamento anti-age di Maria Gallant. L’albergo, infatti, propone, oltre alle cure e ai trattamenti termali, compresa la fisioterapia e il fitness, una serie di rituali di bellezza per lei e per lui. Nel tempo libero, m’immergo nelle due piscine termali, quella esterna, tra fauni e fontanelle, collegata con quella interna.

 

L’Abano Ritz non è uno degli alberghi di Abano Terme. E’ l’albergo da scegliere, quello in cui ci si sente bene accolti, in un ambiente professionale, pieno di atmosfera.
A sovrintendere senza sosta al buon andamento della struttura, è Ida Poletto con la sorella Terry. Elegante, un tocco di mondanità e una grande attenzione per gli ospiti, Ida gira instancabile, controllando su un foglio i nomi degli ospiti abituali e nuovi. “Operazione indispensabile”,dichiara,” per decidere dove far accomodare in sala da pranzo famiglie con bambini, coppie innamorate e stranieri di tutto il mondo.” “Tutti si devono sentire a proprio agio”, commenta. Come non trovarsi bene in un albergo del genere?
Il venerdi sera, immancabile, la cena di gala nella grande sala da pranzo in stile Settecento veneziano, tra ori e tovaglie di fiandra, con camerieri in guanti bianchi, orgogliosi di stupire gli ospiti con il fiammeggiante dessert della casa. Dopo cena, una sosta al bar, prima del concerto nella hall o nell’elegante sala al primo piano con pianoforte a coda. Per chi preferisce cenare in un ambiente non convenzionale, c’è il Brutto anatroccolo, un ristorantino vintage e spiritoso, dove si passa dalla cucina creativa come il fior di broccolo con alga spirulina, su coulis di zucca, al minestrone ai tre fagioli, tipico della tradizione veneta. A mezzogiorno, se il tempo e la temperatura lo consentono, lo chef allestisce il Barbecue nel parco, all’ombra degli alberi secolari.
Nelle camere da letto gli arredi sono ricchi e caldi, di stampo tradizionale. Con un’eccezione. Il quinto piano, regno del design e della creatività, dove si passa dall’allegrissima camera arredata come un’officina meccanica a quella inneggiante alla natura e ai boschi.

Hall dell’Hotel Ritz

Cortile dei giganti nel castello del Catajo

Castello del Catajo

Nel tempo libero, c’è solo l’imbarazzo della scelta. A pochi km, si erge il fantastico castello del Catajo, che nonostante il nome, non ha origini esotiche. “Catajo”, infatti, in dialetto veneto, è la Cà sul tajo, cioè la casa sul canale. Ci arrivo al tramonto, mentre c’è un gran da fare per preparare i tavoli per un matrimonio. La scenografia è spettacolare: all’esterno i colli Euganei e all’interno sale affrescate da Giovanni Battista Zelotti, discepolo di Paolo Veronese. Altrettanto affascinante, il complesso Monumentale di Valsanzibio con il giardino, portato al suo attuale splendore nel Seicento dal nobile veneziano Francesco Barbarigo.

 

La mia passione sono però le vie d’acqua, la fitta rete di canali e fiumi, le strade liquide, come le chiamano qui, lungo le quali si sono sviluppale l’agricoltura e le attività artigianali. Attraversano le campagne, passano sotto i ponti, collegano antichi villaggi. Su una caorlina in legno del circolo remiero El Bisato, percorro il canale Battaglia, per sbarcare al Museo Civico della Navigazione Fluviale (www.museonavigazione.eu). All’interno scopro un gioiello, di quelli che rivelano la passione di questa gente per la loro terra.

Sala affrescata al Catajo

Museo della navigazione a Battaglia

La famiglia Zanovello presenta i vini Cà Lustra

Dai manufatti idraulici, alle barche, alle manifatture lungo l’acqua, dalle ancore, agli argani, alle foto di un tempo, tutto suscita curiosità. A portarmi in giro lungo i canali sono giovani”barcari”, impegnati nel turismo e operatori delle crociere fluviali(www.deltatour.it, www.boat-italy.it) , decisi a fare del territorio la loro fonte di reddito. A coronare la visita, fuori dal Museo, si materializza una fata bionda. È Linda Zavellano con i vini della tenuta di famiglia, i Cà Lustra. Profumati e ottimi. Come poteva chiudersi in altro modo una giornata nei colli Euganei?

Per info www.abanoritz.it

4 Responses to Non ci sono trucchi: all’Abano Ritz l’acqua termale sgorga nel parco
  1. Buongiorno,
    un racconto perfetto, che riporta all’atmosfera di totale relax della magnifica giornata trascorsa tra acque termali e corsi d’acqua per la navigazione, con arrivo al Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme, molto comodo da raggiungere dall’Hotel Abano Ritz. Soprattutto se in barca!

  2. Grazie Maurizio. Avete fatto un lavoro straordinario, utile e da portare avanti. I miei colleghi stranieri mi dicono che il famoso ENIT per il turismo in Italia non è il
    Massimo. Proprio ieri un giornalista di Londra mi parlava di grandi party a Londra ma poi impossibile chiedere di organizzare un viaggio stampa in Italia. La Puglia è riuscita a fare tantissimo coi fondi europei. Mi faccia sapere buona giornata. Silv

  3. Brava come al solito, bello e interessante articolo

  4. Elisabetta Sagliardi Novembre 21, 2019 at 1:21 pm Rispondi

    Brava Silvy molto interessante!!


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