La nascita del terrazzo ha una radice mitica. Si dice che nel 700 a.C. Nabucodonosor II, re di Babilonia, innamorato della moglie Semiramis, la volle fare felice realizzando i famosi giardini pensili, pieni di piante e fiori che ricordassero in mezzo al deserto le terre verdi originarie della sposa in Media. Il loro racconto divenne così favoloso da diventare per i Greci una delle Meraviglie del Mondo antico. Ai nostri giorni il terrazzo, soprattutto in città, rende l’abitazione più accogliente, è un rifugio per gli amanti delle piante, una stanza in più quando il tempo è clemente e un investimento perché un appartamento con terrazzo aumenta globalmente il suo valore di un buon 20%. E allora vi parleremo di terrazzi per qualche puntata in modo da suggerire dagli esempi di grandi professionisti qualche idea per migliorare il vostro.

Una terrazza con privacy

Collocata nel centro della città di Torino questa terrazza ha un davanzale, da cui si vede la Mole Antonelliana, ornato da piccoli vasi che non tolgono la vista, mentre le altre due pareti sono schermate una da un traliccio mobile in rami di salice intrecciati a formare una superfcie ruvida su cui si arrampicano gelsomini e clematis, l’altra, alle spalle della panca, è una parete verde formata da bambù.

Una panca su due lati

La panca corre lungo due lati ed è ricoperta da cuscini allegri con motivi di righe e fiori e rifiniti con bottoni di bachelite anni ‘50, tessuti Avigdor. Con lo stesso tessuto ma fantasia diversa sono stati realizzati i pouf. Nell’angolo un vaso di terracotta fiorentina di Europa Impruneta con piantato un Buxus sepervirens del vivaio Anna Peyron (www.annapeyron.com) Sul fondo una quinta di Phylostachys viridis mitis. Resistente all’inquinamento urbano questo bambù cresce velocemente ed è rustico, ama una posizione soleggiata. Vedi nostro articolo del 27 gennaio 2017.

La piantina disegnata da Raffaella Berna aiuta a comprendere la disposizione dei vari elementi che compongono il terrazzo. La panca su due lati è munita del coperchio-sedile che aprendosi rivela il capiente vano per ricoverare i cuscini durante l’inverno.

Pranzo con vista

Un importante tavolo da pranzo e una seduta che corre su due lati arredano questa stanza all’aperto. Il pavimento e la panca sono entrambi di teak e danno una confortevole unità all’insieme, mentre si distingue nettamente la parete mobile sul fondo fatta di salice intrecciato di Anna Patrucco (www.salicintrecciati.it)

I vasi alternati cotto e bianco contengono lavandula stoechas. diffusa in tutto il bacino del mediterraneo. Forma un cespuglio grigio, tormentoso, le foglie sessili lineari lunghe poco più di un centimetro. Le brattee porporine sovrastano i fiori porpora scuro e il ciuffo di brattee molto grandi che corona in alto la spiga fa riconoscere immediatamente questa specie. Anche il profumo è diverso ed è molto simile a quello del rosmarino. Provengono dal vivaio Fratelli Gramaglia, via Borgo Dora, Collegno, Torino.

Pannello intrecciato

Il pannello in salice intrecciato è di Anna Patrucco e dà un tono alla moda a questo terrazzo per altro molto classico. Spuntano erbe aromatiche in varietà dei Fratelli Gramaglia (www.vivaiofratelligramaglia.it) e Gelsomimo e Clematis ‘Nelly Moser’. Un ibrido tra i più diffusi, ha fiori piatti, larghi e i petali venati da striature lilla. Preferisce il sole.

Progetto di Cristiana Ruspa, specializzata in paesaggismo lavorando con il celebre architetto di giardini Paolo Pejrone, nel 2000 ha fondato lo studio di progettazione Giardinosegreto, a Torino, via Mancini 18, tel 011 5693186, www.giardinosegreto.com.

Le fotografie sono di Dario Fusaro.

 

 

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