Quante volte mi è capitato di sentire questa frase, in famiglia, tra amici, dai clienti, nel momento esatto in cui metti in discussione il comportamento umano nei confronti del proprio cane…eccola che arriva, sai che sta arrivando, ma ogni volta è come la prima…perché ti fa incazzare da morire.

Partiamo dal presupposto che mettersi in discussione o nei panni dell’altro è uno degli ingredienti principali della vita, ma soprattutto cosa vuol dire? Che chi ha sempre avuto uomini (o donne) accanto li ha capiti perfettamente e si è comportato di conseguenza? A prescindere dal fatto che ogni cane è un universo completo e distinto, ma se anche scoprissi che, pur amandoli alla follia, di cani non hai mai capito un cazzo? E non mi addentro nei rapporti umani perché per fortuna non è il mio campo…

In ogni caso la prima vera battaglia l’ho dovuta affrontare con mio marito, la sua infanzia e la sua giovinezza sono sempre state accompagnate da cani, un cocker prima e un pastore tedesco poi, e quindi nel momento in cui ho iniziato a modificare tutta una serie di comportamenti con i nostri cani che necessariamente dovevano essere messi in atto da entrambi per coerenza…la frase maledetta è arrivata. Samantha dice:“Non sgridarlo se ha fatto i buchi in giardino!” Daniele:“Ho sempre avuto cani e una sgridata non gli fa che bene!”

Allora mi viene da dire..se ho avuto 10 mariti con l’ultimo andrà da Dio perché ho una super esperienza..oppure..non è che per caso sono alcuni miei comportamenti che devo modificare? (e questo magari migliora sia i rapporti con i bipedi che con i quadrupedi).

I cani non fanno le ripicche (e in questo per fortuna sono molto diversi da noi umani) e soprattutto non capiscono se li punisci 8 ore dopo il fattaccio, ma la domanda più importante da porsi è: perché ha scavato? Sarà mica che andando io via la mattina presto e tornando la sera il cane non abbia fatto attività e si annoi? Mi sta inviando un messaggio? Cerchiamo di capire!

Proviamo a modificare qualche comportamento, ad esempio mi alzo 45 minuti prima, vado a fare una bella passeggiata, corriamo anche insieme, libero, senza guinzaglio, ci gioco, lo faccio stancare sia fisicamente che mentalmente. Farà bene anche ai tuoi chili di troppo di cui ti lamenti sempre? O no?

Quando vado al lavoro gli lascio un kong con all’interno del cibo (ricotta, wurstel, pasta di tonno ben spalmata) che lo terrà impegnato per una buona ora e lo attiverà anche mentalmente perché deve capire come arrivare al cibo e lo tranquillizzerà perchè il problem solving serve anche a questo.

Quando torno gli faccio capire quanto mi è mancato perché lui ha passato le ore ad aspettarti, a guardare fuori, ad osservare ogni singolo movimento sperando che coincida con il tuo ritorno. Quindi gli dedico del tempo, delle coccole, delle attenzioni.

Io ne ho ben tre di cani e quindi verrebbe da pensare che, non rimanendo da solo, tra di loro si possano fare compagnia e giocare. Tutto vero. Non potrei mai lasciare un intero giorno il mio cane in giardino da solo, il cane vive la solitudine come una malattia terminale, sta malissimo, ma detto questo anche se sono in tre non basta, perché lui ha bisogno di stare con te, di passare del tempo di qualità con te, di fare tante esperienze insieme a te che sei il suo riferimento e per lui l’essere più importante sulla faccia della terra (cosa che spesso non accade tra coppie). E’ così difficile da capire?

Guardandomi intorno la comprensione verso i nostri migliori amici pets sta migliorando, molte più persone sono disposte a mettersi di più in discussione e non semplicemente “ruttare” quella frase “HO SEMPRE AVUTO CANI, SO COME FARE!

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